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Mihajlovic è morto. Tregua Roma-Karsdorp. Il Ceo della Superlega: “Progetto ancora vivo”. Francia falcidiata dall'influenza
ROMA - Sinisa Mihajlovic non ce l'ha fatta. L'allenatore serbo è morto a 53 anni dopo una lunga battaglia contro la leucemia che durava dal luglio del 2019. La famiglia Mihahjlovic ha diramato un comunicato nel quale annuncia la scomparsa del tecnico serbo, definendo la sua morte "ingiusta e prematura". "La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l'amore che ci ha regalato". Sull’aereo che ha portato la Roma a Faro, per poi trasferirsi in pullman ad Albufeira, c’era anche Rick Karsdorp. Sarà una settimana di tregua tra il giocatore e Mourinho, che lo terrà sotto osservazione durante gli allenamenti per capire se i comportamenti, che avevano portato alla rottura, sono cambiati. "La Superlega non è morta, tutt'altro". Lo ha affermato oggi Bernd Reichart, Ceo di A22, la società promotrice della competizione, all'indomani del parere dell'Avvocato generale della Corte di giustizia dell'Unione europea favorevole alla Uefa. Dopo Adrien Rabiot e Dayot Upamecano altri due calciatori della Francia sono stati colpiti dal virus influenzale che sta falcidiando la nazionale di Deschamps, che domenica affronterà l'Argentina nella finale del Mondiale. Si tratta di Raphael Varane e Ibrahima Konatè, entrambi titolari al centro della difesa nella semifinale contro il Marocco. Ascolta le news della mattina