
RIO DE JANEIRO - «Le rivelazioni sulla Russia andavano pubblicate e senza ritardi»: la Wada, l'Agenzia mondiale antidoping non ci sta e replica a stretto giro al presidente del Cio, Thomas Bach, che ha difeso la decisione del comitato olimpico di non vietare 'tout court' i Giochi agli atleti russi, aggiungendo anche che il Cio non era responsabile della tempistica del report, pubblicato il 18 luglio. In una nota pubblicata oggi la Wada ha spiegato però di non aver avuto altra scelta e il presidente dell'organismo antidoping internazionale, Craig Reedie, ha affermato di aver agito «una volta sinceratosi della gravità delle rivelazioni, che dovevano essere pubblicate e messa in pratica senza ritardi». «La Wada riconosce che la tempistica della pubblicazione del rapporto McLaren è stata problematica per molte federazioni, tuttavia ritiene di aver agito con tempismo per quanto riguarda le accuse alla Russia, una volta verificate le violazioni nelle norme del Codice mondiale antidoping».