
ROMA - La Fidal ha sempre messo al centro del suo operato «il rispetto delle regole» e anche nella vicenda Schwazer «hanno sempre rappresentato il punto di riferimento a monte di ogni decisione. Senza nessun tipo di distinguo». La federazione atletica risponde così alle critiche, al termine del consiglio federale di questa mattina sul caso della nuova positività del marciatore altoatesino. «Non ci appartengono valutazioni oltre gli atti formali» sottolinea, dopo i dubbi del tecnico Sandro Donati sulla tempistica della vicenda.
PELLEGRINI: «RADIAZIONE A VITA»
«ALETICA ITALIANA FERITA» - «L'atletica italiana - sottolinea la Fidal - è ferita nei suoi sentimenti più profondi dalla nuova positività di Alex Schwazer. È chiaro che bisognerà attendere il completamento dell'iter formale, per arrivare ad un giudizio solido su questa vicenda, così come è altrettanto ovvio che, nel mentre, sia opportuno che la Federazione assuma una posizione rispettosamente interlocutoria. Ma allo stesso tempo, è opportuno affermare alcuni principi rispetto al procedere di questi ultimi mesi». La federazione chiarisce che «il rispetto delle regole è stato messo al centro dell'operato del Consiglio, e dell'intera attività della Federazione, fin dall'avvio del mandato elettorale. Anche nella vicenda Schwazer, le regole, così come il confronto con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, analitico e documentato, hanno sempre rappresentato il punto di riferimento a monte di ogni decisione. Senza nessun tipo di distinguo. Di questo l'atletica italiana può dirsi legittimamente fiera e consapevole». La posizione della Fidal sul caso Schwazer è, «coerentemente con il percorso fin qui intrapreso, ispirata dal rispetto delle norme. Non appartengono al presidente e al consiglio federale valutazioni che vadano oltre gli atti ufficiali, unico elemento che ha costituito e costituirà in futuro la base dell'operato della federazione». «L'impegno - conclude la federazione -, in una stagione ricca di appuntamenti di rilievo straordinario (a cominciare dai Campionati Europei di Amsterdam e dai Giochi Olimpici di Rio) è al sostegno dei tantissimi che vivono l'atletica quotidianamente, siano essi atleti, tecnici o dirigenti. A loro va l'incitamento a proseguire lungo la strada segnata dall'amore per l'atletica leggera».
SCHWAZER ATTACCA: «STAVOLTA NIENTE SCUSE»
MALAGO': «COE ALL'OSCURO DI TUTTO» - «Ho sentito ieri sera il presidente della Iaaf, Sebastian Coe, ovviamente era all'oscuro di tutto ed è assolutamente incolpevole per delle dinamiche gestite da organi terzi». Lo riferisce il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commentando la gaffe della Iaaf avvenuta ieri con il controllo a sorpresa per Elisa Rigaudo al Quirinale, mentre era in corso la consegna del tricolore ai portabandiera azzurri. «Ho spiegato che è avvenuto un fatto grottesco, assurdo e molto grave - ha precisato il numero uno del Coni a margine di un evento a Palazzo H - proprio per la mancanza di rispetto istituzionale e quant'altro. Ci verrà recapitata una lettera di scuse per spiegare che non si voleva mancare di rispetto all'occasione».
MALAGO' SU SCHWAZER - "Speranze che Schwazer possa andare a Rio? Io sono uno che la speranza ce l'ha sempre, sono sempre ottimista. Certo, la casistica e la storia lasciano intendere un altro tipo di direzione, salvo che invece si dimostri qualcosa di diverso. Stiamo a vedere". Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che invita la Iaaf a velocizzare l'iter delle controanalisi. "Se si può accelerare, prima del 5 luglio, prima si fa e meglio è" afferma, in modo che "qualche elemento chiarificatore ce lo potremmo già avere".