ARTENA – Una Vis Artena formato gigante batte con un 2-0 secco il Colleferro, anche se la squadra del presidente Roberto Matrigiani avrebbe meritato di segnare più reti visto, soprattutto, il sontuoso secondo tempo. A decidere il sempre sentito derby è stata una doppietta di Gianmarco Scacchetti tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo: prima una zampata da attaccante d’area sulla perfetta assistenza di Peppe Monaco di Monaco e poi una super punizione da posizione laterale. «E’ sempre un piacere fare gol e poi quando accade in partite così importanti la soddisfazione è doppia. Ma non c’è cosa più importante del successo di una squadra che contro il Colleferro ha espresso un calcio di alto livello e soprattutto ha messo in mostra uno spirito di gruppo molto forte. Se riusciamo a giocare su questi livelli, per gli avversari diventa molto dura».
QUOTA 100 - Il bomber, che l’anno scorso si laureò capocannoniere del gruppo B e che è arrivato già a quota 5 in questa stagione, è vicino a un grande traguardo. «Sono a 98 reti nel campionato di Eccellenza – sorride l’attaccante classe 1988 – E’ un aspetto a cui tengo perché è sicuramente una cifra importante». Chissà che l’obiettivo personale non venga raggiunto già nel prossimo match a Nettuno. «Me lo auguro, ma soprattutto spero che la Vis Artena possa conquistare altri tre punti. Però, non sarà una gara semplice e tra l’altro arriverà prima di quella molto delicata contro il Gaeta».
FASE CLOU - Un filotto di gare che sembrano arrivare al momento giusto sia per la Vis Artena che per Scacchetti. «La squadra sta trovando una sua quadratura anche se riusciamo a cambiare volto a livello tattico e questo è sintomo dell’intelligenza e delle qualità dei giocatori che compongono questo gruppo. Per quanto mi riguarda non ero preoccupato nella fase iniziale quando non arrivavano i gol: sono sempre partito a rilento e ora spero di continuare così». Tra l’altro nel modulo adottato contro il Colleferro Scacchetti ha dovuto anche ripiegare spesso “sotto palla”. «I compagni mi dicono che corro poco – sorride il bomber -, a me sembra di sacrificarmi parecchio. Battute a parte, il mio ruolo ideale è quello dietro alla punta, ma mi adatto alle esigenze del mister e della squadra senza problemi e con il massimo impegno».