GAETA - Il Gup del Tribunale di Cassino Aneglo Valerio Lanna in sede di primo grado giudizio abbreviato ha sentenziato che il presidente del Gaeta Calcio Mario Belalba non si macchiò del reato di estorsione nei confronti di un ex calciatore ma di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
LE PAROLE DI BELALBA - ”E' la fine di un incubo, di un qualcosa di triste, pesante, umiliante che mi si è abbattuto addosso come un macigno. Sfido chiunque a ritrovarsi dietro le sbarre e su tutti i giornali con i titoloni…Da quel brutto giorno ho dormito poco e male, ho perso il sorriso e condotto la vita di tutti i giorni ma sempre scandita da una certa malinconia. Ed anche la mia famiglia, che mi è stata molto vicino ha sofferto molto. Chi mi conosce non ha avuto mai dubbi sulla mia indole buona e sulla mia integrità morale. Attenderemo di conoscere le motivazioni del reato minore che mi è stato attribuito e poi i miei legali decideranno se andare in Appello. Ringrazio tutte le persone che da subito mi hanno espresso solidarietà e mi sono state vicine, anche chi ora non c’è più. Ora lasciatemi godere questo momento di serenità, di gioia", si legge sul sito ufficiale del Gaeta.