Albanova, Vitale: «Sanchez è un maestro»

Il dg elogia il tecnico: «Insegna calcio»
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CASERTA - Morale alle stelle in casa Albanova. La rocambolesca vittoria contro la Virtus Goti, la settima consecutiva, ha portato grande entusiasmo tra i biancazzurri. Attenzione, però, a non sfociare in eccessi di euforia: a gettare acqua sul fuoco ci pensa il direttore generale Giuseppe Vitale, sempre puntuale quando c’è da indossare la tuta da… pompiere. Il dg mette in guardia la squadra e richiama tutti alla massima attenzione in vista dell’ostica trasferta di San Vitaliano, oltre a tessere le lodi di mister Sanchez e a dire la sua sulla corsa alle prime posizioni: «Rispondo portando ad esempio la partita contro la Virtus Goti. Domenica abbiamo assistito ad un match in cui entrambe le squadre hanno pensato esclusivamente a giocare a calcio. Io che assisto agli allenamenti di Sanchez ho modo di constatare che quanto fatto nei novanta minuti è frutto del lavoro settimanale. Non è come gli altri allenatori che fanno semplicemente riscaldamento e partitina, tutti presi da banali riti scaramantici o urlatori che non sanno stare in panchina, sempre pronti ad aizzare i propri calciatori contro gli avversari. Il mister è un gran lavoratore. Ciò che mi ha colpito è stata la sua grandissima competenza, ma soprattutto la professionalità, qualità a cui tengo particolarmente. Lui come me sa bene che il nostro destino è legato esclusivamente al raggiungimento dei risultati. Se vince l’Albanova, vince Sanchez. Per ottenere il successo non è disposto a scendere a compromessi con calciatori, presidenti, dirigenti, addetti e tifosi. Potrebbe sembrare presuntuoso, ma non lo è assolutamente. Anzi: una delle qualità migliori che gli riconosco è quella di saper ascoltare tutti indistintamente. Le discussioni tra me, il presidente e Sanchez, anche accese, ci sono state e ci saranno. Ognuno di noi fa le sue valutazioni, nel supremo rispetto dei ruoli, ma alla fine si arriva sempre ad una decisione condivisa perché tutti noi vogliamo solo e soltanto il bene dell’Albanova»



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