Milan, i tifosi perdoneranno Donnarumma se rinnoverà?

Sul suo blog (altropensiero.it) il milanistissimo Luca Serafini si dichiara favorevole al perdono. Per queste ragioni…
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ROMA - Come reagirebbe il tifoso del Milan di fronte alla retromarcia di Gigio Donnarumma? Se lo chiedono in tanti: il giornalista Luca Serafini, milanista dichiarato e molto considerato dai fan rossoneri, vota il perdono. Scrive infatti sul suo blog: “Gigio Donnarumma, baby-portiere del Milan, in poco più di un mese da amato, coccolato, lodato, esaltato da stampa, tifosi e addetti è finito vessato, minacciato, insultato, scaricato. Colpa dei suoi dubbi sul futuro, colpa di un Europeo Under 21 in Nazionale non esattamente impeccabile. Ora gli rinfacciano i gol presi da distanze autostradali e un paio di tuffi con la grazia e la reattività di un divano scaraventato dal balcone a Capodanno. È la storia della vita, qualche volta, ma anche il succedersi fotonico degli eventi (e dei sentimenti) che il calcio non scandisce ma ingoia avidamente senza distinzione di stagioni.

Ora Gigio dovrà tornare a sedersi al tavolo del Milan, per rispondere al quesito lasciato colpevolmente in sospeso allettato com’era da sirene milionarie: prolunghi il tuo contratto che scade tra un anno? Dirà di sì. Sarà così, per questioni meramente finanziarie che valgono soltanto una riga di spiegazione: rinnovando il suo legame professionale con il club rossonero, Donnarumma farà in modo che lui, il suo famelico manager e il Milan stesso già a gennaio 2018 potrebbero lasciarsi comunque, davanti a un’offerta luculliana e non gratis tra 11 mesi come avverrebbe diversamente. Tutto qui. Firmerà.

La questione oggi è un’altra: sarà perdonato? Dimenticheranno tifosi, stampa e addetti le sue incertezze e i suoi tentennamenti di queste settimane, pur davanti a un’offerta così generosa del club dove è cresciuto, che gli ha dato fiducia, che lo ha lanciato e che soprattutto dice di amare? Cristianamente il perdono è il dogma più difficile da metabolizzare, quelli che ci sono riusciti li hanno fatti Santi. Porgi l’altra guancia è umanamente un concetto troppo lontano da quello dell’onore, della dignità, dell’orgoglio. Per Dio chi perdona ha le chiavi del paradiso, per l’uomo chi perdona è meschino. Pavido. Senza palle.

Qui però stiamo parlando di calcio e di scelte tra le parti. L’assunto è molto più semplice, pensandoci freddamente un minuto: il Milan è disposto a soprassedere, tenendosi un portierone diciottenne che vale oro tecnicamente – se si sveglierà dai torpori polacchi dell’Under 21 – e finanziariamente; il suo avido procuratore Mino Raiola è disposto a soprassedere, dopo essersi sentito scavalcato, aggirato e minacciato, con in tasca una cambiale ventennale incassabile ogni 3-4 anni con rinnovi vari ed eventuali cessioni del cartellino; Donnarumma è disposto a soprassedere, dopo essere stato insultato, minacciato di mobbing, accusato lui e la sua famiglia, marchiato a fuoco con la G di Giuda e non di Gigio.

Restano i tifosi. Quelli che a fine mese contano soltanto le emozioni e il tasso di adrenalina. Io sono tra questi. E allora me ne frego. Soprassiedono le parti (club, procuratore, tesserato), soprassiedo anche io. A me interessa che la mia squadra abbia un grande portiere che possa ancora crescere tanto. E basta. Che debba invece ancora crescere molto come uomo è un problema suo”.


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