© HG ROMA/SAVICi risiamo. Il francese Jerome Reynier, in copertina anche di recente soprattutto per gli eccellenti risultati del suo Skalleti, è (era?) uno dei pochi allenatori stranieri ancora ben disposti a correre qui in Italia nonostante l’irreversibile problematica del pagamento dei premi da parte del Mipaaf. Stavolta era intenzionato a portare a Roma una e forse anche due cavalle per il Regina Elena di domenica, e cioé Marianasand (che è però nella stessa giornata è iscritta in una listed a Tolosa) e soprattutto Ursuly (da noi già seconda di Aria Importante nel Seregno) ma non se ne farà nulla. Il motivo non sarà stato scatenante ma ha avuto sicuramente un peso specifico non da poco nella rinuncia finale: i premi vinti in Italia dallo stesso Skalleti e da altri cavalli allenati da Reynier, a partire dal settembre 2019 (19 mesi fa...) e appunto mai pagati dal Mipaaf.
Si parte dai 125.630 vinti nel 2019 da Royal Julius (26.180, 2º nel Federico Tesio) e Skalleti (99.450, 1º nel Roma 2019), per proseguire con i 178.908 guadagnati nel 2020 da Royal Julius (34.408, 2º nel Milano; 26.180, 2º nel Federico Tesio; 11.934, 4º nel Roma), Spirit of Nelson (52.360, 2ª nel Lydia Tesio), Silberpfeil (16.575, 1ª nel Royal Mares; 7.293, 2ª nel Bessero; 13.090, 2ª nel Cumani), Amica Nostra (13.090, 2ª nel Verziere) e Findhorn (3.978, 3º nel Fassati), fino ad arrivare ai recentissimi 6.545 vinti nel 2021 da Ursuly nel Seregno di due settimane fa. Il totale parla così di 311.083 euro (ai quali peraltro andrebbero aggiunti quelli della percentuale spettante dalle entrate derivanti dalle iscrizioni) come debito del Mipaaf nei confronti dei proprietari dei cavalli allenati da Reynier.
Dalla Germania domattina dopo l’ultima rifinitura ci sarà l’ultima parola di Waldemar Hickst, allenatore della Darius Racing, sul conto di Kahar: se il test sarà soddisfacente, la figlia di Ishafan sarà a Roma con Clement Lecoeuvre in sella. In caso contrario, domenica saranno davvero le “Ghinee de’ noantri”.
Nella foto il rientro di Skalleti al tondino dopo il Premio Roma 2019